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L’Ambasciatore Davoli inaugura un progetto per il rafforzamento del sistema di allerta precoce sulle droghe per l’Ecuador

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L’Ambasciatore d’Italia in Ecuador, Giovanni Davoli, ha inaugurato a Quito il Progetto di Rafforzamento del Sistema Nazionale di Allerta Precoce sulle Droghe per l’Ecuador. Un progetto della Segreteria Esecutiva della Commissione Interamericana per il Controllo dell’Uso Abusivo di Droghe, in coordinamento con il Ministero della Salute Pubblica dell’Ecuador e con il supporto della Cooperazione Italiana. Un progetto innovativo, finanziato dal MAECI attraverso l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani), per il rafforzamento dei Sistemi di Allerta Precoce latinoamericani e caraibici attraverso una collaborazione con le strutture italiane corrispondenti, in una prospettiva non solo di assistenza tecnica ma anche di scambio reciproco.

Durante la cerimonia di apertura, alla presenza del Vice Ministro della Salute dell’Ecuador, Bernardo Darquea e del sottosegretario al Ministero degli Interni, l’Ambasciatore ha sottolineato come “Il Sistema Nazionale di Allerta Precoce sulle Droghe in Italia ha dimostrato efficacia nel rilevare, valutare e rispondere alle minacce delle Nuove Sostanze Psicoattive. Il sistema può inviare allerte alle strutture preposte alla protezione della salute e alle forze di polizia, permettendo le necessarie misure politico-sanitarie in risposta alle emergenze e per contrastare il traffico. Siamo lieti di poter condividere le buone pratiche nazionali italiane con l’Ecuador, con l’obiettivo di supportarlo nello sviluppo e nel consolidamento dei suoi Osservatori e di permettere un rilevamento e controllo più efficace delle sostanze psicoattive”.

Davoli ha quindi ricordato come “i proventi della droga sono utilizzati dalle organizzazioni criminali per finanziare altre attività illecite, tra cui il traffico di persone e di armi e il terrorismo. La crisi della sicurezza in Ecuador è dovuta all’enorme potere economico e, di conseguenza, militare raggiunto dai gruppi delinquenziali organizzati, grazie al narcotraffico, principalmente. Questo contributo che stiamo dando a partire da oggi, quindi, è parte essenziale di una lotta più grande che in Ecuador il governo nazionale sta coraggiosamente portando avanti e che l’Italia sostiene.”