Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

PROTOCOLLO D’AZIONE PER LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI DELLA COOPERAZIONE

Il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), l’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e le Reti delle OSC (Organizzazioni delle Società Civili) sono da tempo consapevoli dell’imporlanza del tema della sicurezza per tutti gli operatori impegnati in attivitá di cooperazione all’estero.
Diversamente dal passato, il momento attuale é spesso caratterizzato da crisi complesse provocate da terrorismo, conflitti armati, delinquenza, epidemie, calamità naturali.

Le Parti considerano la gestione del rischio e della sicurezza del personale espatriato delle OSC, in breve o lunga missione e dei loro famigliari, dei temi prioritari che richiedono l’approccio piú attento e scrupoloso, in tutte le aree geografiche del mondo, da parte di soggetti che intendono impegnarsi in iniziative di solidarietà e cooperazione con paesi e comunità in aree disagiate.
L’esperienza delle Parti nelle aree di crisi e nei contesti di conflitto armato è cresciuta negli ultimi anni e si é progressivamente adeguata alle situazioni e ai contesti piú difficili, formando il personale, valutando le situazioni e definendo precise procedure. Sono stati adottati rigorosi codici di sicurezza che vincolano l’attività del personale espatriato e mirano a gestire e minimizzare i rischi, anche in coordinamento con gli organismi internazionali e altri stakeholders interessati.

L’osservanza delle procedure e la maggiore attenzione e valutazione dei contesti non possono da sole assicurare l’incolumità, ma rappresentano i principali strumenti per tutelare la sicurezza degli operatori.

Tutto ció premesso, le Parti approvano e sottoscrivono il “Protocollo d’azione per la sicurezza degli operatori della cooperazione” (in allegato) tra MAECI, AICS e OSC di cui é parte integrante l’allegato Vademecum.

II Protocollo costituisce un punto di riferimento per tutte le OSC italiane impegnate in attività di cooperazione allo sviluppo. I criteri del Protocollo potranno fungere altresì da riferimento per i giovani volontari del Servizio Civile Universale, i quali – una volta giunti alla loro destinazione estera – faranno riferimento anche alla Sede diplomatico-consolare competente territorialmente per ricevere le più opporlune indicazioni in materia di sicurezza.

L’Ambasciata d’Italia a Quito rimane, pertanto, a completa disposizione per ogni possibile assistenza in tali situazioni:

E-mail:

consolare.quito@esteri.it

segreteria.quito@esteri.it

Telefono: 

+593 2 32 11 748